Si è da poco conclusa a Firenze, presso la Fortezza da Basso, la tre giorni dedicata alla moda maschile più famosa a livello internazionale: Pitti Immagine Uomo.

Glamour 2.0 non poteva mancare! Siamo andate alla ricerca dei brand più innovativi, e comunque per noi più interessanti, alla scoperta anche dei brand meno conosciuti in Italia ma ben noti all’estero. Sono stati tre giorni intensi: tanti stand, curati nei dettagli, e molti eventi collaterali, dalla sfilata organizzata dal “POLIMODA”, che seguiamo sempre con attenzione, a quella di “MASON”, un brand ben conosciuto per quanto riguarda il casual maschile.

Al di là dell’aspetto più modaiolo o più spettacolare, quello che a noi è piaciuto di più è stato scoprire piccoli brand, i progetti innovativi e quelli di responsabilità sociale che poco alla volta stanno diventando fondamentali per molte aziende del settore del fashion.

Ma che cosa ci aspetta per l’uomo della prossima stagione?

Senz’altro il ritorno a un certo rigore e la scoperta della sartoria tradizionale italiana, sia nella scelta dei tessuti di pregio, uno fra tutti il cashmere, sia nella lavorazione artigianale come la cucitura a mano o la creazione dell’abito su misura.

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Con Stefano Lanza la cura della scarpa è un’arte!

La passione per il retrò si nota anche nello spazio dato agli accessori per la rasatura- e non stupisce visto il successo dei barber shops in tutto il mondo- e quello dedicato alla bicicletta e a tutte le sue declinazioni.

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Andrea Ventura Firenze propone un barber shop nel suo stand

 

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Binomio bici + borsone: un must!

Il padiglione “Born in the USA” è stata la location per American Vintage Library, il progetto speciale curato da Liberty Fairs e da Alessandro Squarzi, imprenditore nel settore moda e collezionista, amato dai fotografi streetstyle internazionali.  In scena nello spazio degli Archivi, una selezione di capi iconici e pezzi rari Made in the USA, provenienti direttamente dalla vasta collezione di Squarzi: marchi come Levi’s, Vans, Filson e Hanes si sposano al militarywear dei Marines, della Marina e dell’Aviazione americana.

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Erano poi presenti anche diversi brand che  Glamour 2.0 piacciono molto e che seguiamo sempre con piacere:  Pence ad esempio con la sua linea maschile.

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Ma Pitti Immagine Uomo 2016 è anche attento ad aspetti quali la sostenibilità o il benessere dei lavoratori : abbiamo scoperto designers e stilisti che creano calzature vegan friendly e  linee create grazie al riciclaggio della plastica pescata nel Mediterraneo come lo spagnolo Ecoalf ,  o ancora il denim che si ricrea partendo proprio da una lavorazione ecosostenibile.

Insomma un Pitti Immagine più responsabile e meno infantile, giovane e molto internazionale grazie alla presenza di tante realtà da tutto il mondo che hanno proposto materiali naturali e stili innovativi. Vi regaleremo ancora altre belle storie scoperte in queste tre giornate, rimanete con Glamour 2.0!!

E intanto  raccontateci cosa vi è piaciuto di più: l’uomo sartoriale o in denim? In sneakers o  classico?

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