Medea sfila al BINF Fashion Show per la MFW

Medea by Emanuela Venturi è uno dei brand che sfileranno alla XIV BINF Fashion Show, domani 22 settembre nella rinomata Piero della Francesca, al 55 a Milano. E’ un brand che fa della ‘sostenibilità’ la propria mission. Già nella nostra intervista (https://bit.ly/2mnmu2M) Davide Gambarotto, fondatore del Binf Business in Fashion, ha anticipato che una delle novità importanti di questa edizione di BINF è l’attenzione all’ambiente attraverso brand come Medea.

Nel cercare un maglione per mio figlio di 2 anni, lo scorso inverno, ho conosciuto casualmente i capi firmati Medea in un punto vendita per abbigliamento per bimbi, e sono rimasta colpita per i colori e per il caldo della lana.

La particolarità di questo brand? E’ un brand Made in Bolivia con il gusto italiano, perché da oltre 15 anni confeziona in Bolivia capi di abbigliamento in pregiata lana di alpaca. Medea riesce a stare al passo coi tempi, evolvendosi, grazie alla costante ricerca e una continua sperimentazione (https://modamedea.it/).

Ho avuto il piacere di intervistare la fondatrice del brand, Emanuela Venturi per scoprire quanto è emozionata di questo suo debutto alla MFW:

Emanuela, cosa ti ha spinto a partecipare alla siflata di BINF? “Mi è sembrata un’ottima opportunità per far conoscere il mio lavoro in un evento fashion: ‘sostenibilità’, e quindi attenzione all’ambiente, e ‘produzione artigianale’ di qualità sono alla base del processo di produzione dei miei capi”.

Puoi descrivermi in 3 aggettivi i capi Medea che sfileranno domani? “Colorati, unici e responsabili. ‘Colorati’ perché adoro i colori e mi piace usarli e mischiarli nei miei capi! Prevalentemente sono colori ‘naturali dell’alpaca’ che vanno dalla gamma dei grigi, ai marroni, cammello, bianco e nero, a cui aggiungo quelli tinti da me usando erbe, bacche, radici, cocciniglia, cortecce. ‘Unici’ perché i capi Medea sono realizzati a mano, utilizzando la lana di alpaca filata a mano, e quindi la produzione è tutta artigianale; inoltre il fatto che usi la tintura naturale significa che le tonalità ottenute non sono mai identiche tra loro e quindi praticamente è impossibile trovare due maglie identiche. Responsabili, in quanto realizzo capi eco sostenibili e che rispettano e valorizzano il lavoro delle artigiane con cui lavoro”.

Cosa ti aspetti da questa sfilata? “Sono stata contattata dal vostro blog, ho poi incontrato Davide a Milano che mi ha spiegato il progetto a cui fin da subito ho aderito perché questa collaborazione non si esaurisce nella sfilata ma si svilupperà nel lungo termine. Per cui spero sia un nuovo punto di partenza. Proprio per le caratteristiche artigianali che porto avanti da 15 anni con Medea, mi sono sempre immaginata che dovessi far sempre parte nella ‘nicchia’ dell’equo e solidale, anche se in realtà sono due parole che non ho mai usato per definirmi ‘chi sono’! Preferisco valorizzare il fatto che il team di persone che lavora in Medea è altamente professionale e con abilità manuali indiscutibili. Tutto questo viene ripagato quando i clienti sono soddisfatti e apprezzano il prodotto di qualità, che dura nel tempo. Quindi essere stata selezionata per partecipare a questa sfilata è per me un traguardo importante e perciò ringrazio Davide che ha creduto in quello che faccio e in Medea”.

In cosa il tuo brand si può definire sostenibile? “La lana di alpaca, proprio per le caratteristiche dell’animale e degli allevamenti nell’altipiano boliviano, è considerata biologica. E non necessitano certificazioni per dichiarare che è biologica! Gli alpaca vivono liberi sull’altipiano, mangiano quello che trovano a 4000 metri e vengono tosati manualmente con le forbici. L’alpaca ha in natura più di 20 tonalità naturali. A questi ho aggiunto i miei colori usando la tradizione della tintura naturale tipica della zona. Tintura naturale che non inquina perché uso le piante e quindi i residui sono vegetali. Ci tengo a precisare che acquisto la lana da una cooperativa di allevatori dell’altipiano boliviano, quindi direttamente dal produttore, senza intermediari. La produzione avviene o a mano o con le macchine da maglieria. Ogni capo è cucito a mano e gli scarti della produzione sono davvero minimi”.

Ti ringrazio Emanuela per questa bella intervista e per quanta passione metti nel tuo lavoro. Ogni volta che parlo con te, scopro sempre dettagli nuovi su Medea.

Non ci resta che aspettare domani per scoprire i capi Medea che sfileranno al BINF Fashon Show.

Nella nostra photogallery, alcuni scatti di Emanuela, del suo team e di alcuni suoi capi colorati!

MFW: Binf Fashion show e Glamour 2.0 insieme per la moda sostenibile

Un anno fa trovo un messaggio privato sulla pagina facebook del mio blog da Davide Gambarotto, fondatore di BINF Business in Fashion di Milano. “Which beautiful surprise!” mi sono detta. Ci siamo sentiti per telefono e poi incontrati a Milano nella bellissima sede di BINF dove è subito scattata la voglia di collaborare ad un progetto che Davide Gambarotto mi aveva proposto al telefono: ovvero, portare la moda sostenibile nella sua sfilata in occasione della MFW, giunta alla XIV edizione.

Una grande opportunità che non potevo farmi sfuggire per due motivi: primo, perché è la prima volta che una nota agenzia milanese vuole costruire un progetto sulla sostenibilità che non si esaurisce solo nella sfilata; inoltre il blog Glamour 2.0 è nato 3 anni fa proprio con l’intento di scoprire e raccontare brand attenti all’ambiente e al processo di produzione. Davide è considerato un ‘talent scout’ di successo, una passione che porta avanti da più di dieci anni, e la sfilata che organizza durante la MFW è l’occasione per presentare e lanciare volti nuovi e la loro creatività.

Attraverso questa intervista a Davide Gambarotto vi raccontiamo le novità della sua sfilata che si terrà domenica 22 settembre nel cuore di Milano:

Davide, quali sono le principali novità di questa sfilata? “A proposito di moda sostenibile, una delle novità principali è la scelta di inserire sia un brand che usa lana di Alpaca della Bolivia, capace di coniugare la maestria artigianale boliviana con il gusto e la ricercatezza italiana, sia un brand che produce borse di legno. Anche la location è una delle novità …saremo nel cuore di Milano, nella rinomata Piero della Francesca, al 55 Milano. Mentre la passione mia e del mio team nell’organizzazione di questo evento sono una costante che accomuna tutte le quattordici edizioni dell’evento BINF Fashion in Show”.

Cos’è per te la sostenibilità? “Già 5 anni fa ho iniziato ad interessarmi di moda etica, eco-friendly e di sostenibilità. Ho cercato di inserire anche nelle precedenti edizioni brand che strizzano l’occhio a questa problematica. Siamo sempre più sommersi da informazioni a riguardo, ogni giorno sentiamo di problemi climatici, di catastrofi naturali, di cambiamenti, per me bisogna partire dal quotidianoLa moda, seguita da tutti, deve iniziare a sposare la causa e l’innovazione e la tecnologia possono aiutare a far consumare meno per la produzione ed a riciclare. I consumi devono essere sostenibili, ora non possiamo più far finta di nulla ma attivarci subito!”

Cosa ti aspetti da questa sfilata? “Semplicemente ci aspettiamo che il nostro lavoro venga ripagato con l’affetto e la soddisfazione del pubblico e dei brand. L’impegno è tanto, la selezione è stata molto attenta e può soddisfare un pubblico vasto. I brand che presentiamo alla BINF Fashion Show saranno innovativi ed i capi si faranno ricordare”.

Cosa ti piace del tuo lavoro? “Amo il mio lavoro, ho dedicato la vita ai miei progetti. Adoro la ricerca, l’innovazione e la parte artistica che solo la moda può racchiudere in se. Amo il contatto con i giovani stilisti ed accompagnarli a realizzare i propri sogni”.

E’ stato un piacere intervistarti e collaborare con te, Davide … e visto che ho avuto l’occasione di conoscerti di persona confermo che sei una persona che crede in quello che fai e riesce davvero a coinvolgere chi ti ruota attorno!

In attesa di scoprire domenica 22 tutti gli stilisti che presenteranno le proprie creazioni alla BINF Fashion Show vi mostriamo alcuni scatti dell’edizione precedente, tanto per darvi un’idea dell’importanza di questo evento.

 

Abiti da sera e da cocktail per Eles Italia nella passerella del Nikki Beach a Porto Cervo

Eles Italia presenta una capsule collection al Nikki Beach Pop-Up Bar & Lounge Porto Cervo Waterfront composta da lussuosi abiti che mostrano la massima ‘cura dei dettagli’ e la grande ‘abilità sartoriale’ tipicamente made in Italy. Vestiti lunghi eleganti, semplici ma iconici, destinati a diventare timeless ed ai quali sono abbinate le cinture gioiello, le evening bags ed i bijoux: una tiara, un choker, un paio di orecchini o un anello scultura. I tessuti prevalenti sono chiffon, raso di seta, raso di cotone, voile e lavorazioni preziose in cristalli, gemme e Swarovski.

Le sorelle Silvia e Stefania Loriga hanno pensato a silhouette comode e da trasparenze, scollature ardite o più discrete per una donna moderna e raffinata che ama vivere il giorno come la notte.

Il mood magico degli abiti è che diventano ‘gipsy’ se indossati di giorno: un paio di occhiali da sole e un paio di sneakers trasformano, in un attimo, l’outfit elegante in un perfetto look di stile casual chic.

Eles Italia Boutique la trovi in Piazza del Principe a Porto Cervo o consulta il sito www.elesitalia.com

Per la sfilata, l’hair-styling è stato curato da Aldo Coppola Porto Cervo ed il make-up realizzato dal famoso Atelier Plumes Porto Cervo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il tuo beauty per la spiaggia? L’acqua abbronzante Beauty Life Cosmetici

Sei pronta per partire per il mare questo we? Assicurati di aver messo in valigia i giusti prodotti di bellezza per la cura del tuo corpo e per la tua abbronzatura perfetta, come i prodotti Beauty Life Cosmetici. I suoi cosmetici per viso e corpo sono “sintesi di principi naturali e progresso tecnologico”.

Oggi ti parliamo dell’ acqua abbronzante che, con la sua profumazione esotica di monoi e vaniglia, molto delicata e piacevole, è nutriente e dona un immediato sollievo durante la tua esposizione solare. Otterrai così un’idratazione profonda e un’abbronzatura dorata, caraibica, perché attiva la produzione di melanina. Inoltre, l’acqua abbronzante può essere spalmata sopra la protezione solare.

“Facciamo della nostra freschezza il nostro punto di forza, siamo un’azienda giovane ma specializzata, che conosce ciò che desiderano i vostri clienti e sa fornirvi le soluzioni adeguate”. (www.beautylifecosmetici.it)

Buon mare e Buone vacanze!

 

 

Una camicia bianca per Balossa: il must have per la prossima estate 2020

… e siccome Glamour 2.0 pensa già alla prossima stagione SS2020, oggi cara lettrice ti parliamo della camicia da uomo proposta dal brand Balossa, fondato da Indra Kaffemanaite, nata e cresciuta in Lituania negli anni dell’Unione Sovietica. Quando Indra si trasferisce in Italia, frequenta uno dei più noti istituti per modellisti: quello di Carlo Secoli a Milano. Poi un anno di Fashion Service, sviluppando campionari per i grandi nomi della moda, come Iceberg, Maurizio Pecoraro, Giambattista Valli e molti altri. Tante esperienze quindi che l’hanno portata a diventare una designer professionale.

Balossa www.balossashirt.com inizia con una sfilata a Lugano il 16 agosto 2014 per poi debuttare nella Fashion Trade Show White di Milano il febbraio del 2015, in occasione della quale è stato consegnato a Indra Kaffemanaite il prestigioso premio Inside White Award come ‘miglior brand emergente’. Dopo soli tre anni l’Azienda conta circa duecento rivenditori di alto livello in tutto il mondo.

Per la stagione SS2020 Indra Kaffemanite reinterpreta la camicia da uomo e la propone in versione sexy, esprimendo per chi la indossa un mix di sensualità e di ironia. Detta le regole anche su come indossarla: fuori dai pantaloni, rimborsandola davanti, con frasi d’amore sulle maniche delle camicie.

Quella di Balossa è una linea che indica purezza, femminilità a 360°, mostrata senza pudore, per una nuova donna, moderna, contemporanea, esaltante.

“I miei capi sono diventati iconici, basilari, unici, le mia donna ideale ha imparato, non solo a vestirsi, ma ad interpretare la moda, servirsi della moda, usare la moda per conquistare maggiore attenzione e diventare protagonista. Ma il mio è un progetto sociale, infatti porto avanti nella produzione, da tempo, una grande attenzione al tessuto, particolarmente al cotone, fibra che si trova dovunque, dalla biancheria di casa ai tessuti per l’abbigliamento, io uso rigorosamente cotone organico, selezionato per processi attenti all’ambiente, secondo i principi Detox di Greenpeace, i tessuti non vengono trattati chimicamente nel processo di fabbricazione, e rappresentano un segno consapevole e responsabile di solidarietà per il mondo che ci circonda!” (Indra Kaffemanaite)

Per te, un assaggio di quello che sarà il must have della prossima stagione!

Crediti PH: Ivailo Stanev – Alvarez, vincitore del Premio fotografico Black and White 2018 a Praga

Dalla plastica al tessuto: scegli il tuo beachwear style di Ecoalf

Ecoalf è nato nel 2009 ed è un brand che punta tutto sulla sostenibiità! Grazie infatti a tecnologie d’avanguardia Ecoalf propone abbigliamento e accessori realizzati interamente con materiali riciclatiJavier Goyeneche, Presidente e fondatore del brand, ha pensato alle generazioni future e al mondo che lasceremo alla prossima generazione.

Nasce anche la Fondazione Ecoalf, un’organizzazione senza scopo di lucro, il cui “obiettivo principale è promuovere il recupero dei rifiuti, al fine di riciclarli, per evitare il loro impatto nocivo sull’ambiente, attraverso lo sviluppo e l’applicazione di nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche” https://ecoalf.com/en/

Il primo grande progetto della Fondazione Ecoalf è Upcycling the Oceans, che ha avuto origine nel Mediterraneo (2015), con l’obiettivo di ripulire gli oceani dai rifiuti di plastica, per dare loro una ‘nuova vita’, attraverso l’economia circolare. Oggi la Fondazione coordina Upcycling the Oceans Spain con “Ecoembes” e Upcycling the Oceans Thailand con il supporto di “PTT Global Chemical” e del Governo della Thailandia. La Fondazione mira a replicare questo progetto in altre parti del mondo e perciò partecipa ad altre iniziative che interessano non solo la gestione dei rifiuti ma anche l’educazione ambientale e la ricerca e sviluppo.

Nell’ottobre 2016 la Fondazione Ecoalf ha avviato il progetto Upcycling the Oceans in Tailandia, con il supporto della “Tourism Authority of Thailand” e della società “PTT Global Chemical Public”. Sono tanti gli obiettivi che questo progetto si pone; tra questi, l’aver individuato diverse aziende locali con cui svolgere il processo di trasformazione dei rifiuti in tessuti.

Tra la collezione thailandese, Glamour2.0 ti mostra le comode sneakers e la  washbag, molto utili per le tue giornate estive.

Se vuoi contattare la Fondazione Ecoalf, o vuoi altre informazioni sui loro progetti, puoi andare sul sito https://ecoalf.com/en/

Arriva l’estate per Pomandère

Non è la prima volta che parliamo del brand Pomandère. Ci piace la sua filosofia:

“voglia di diventare grandi senza strafare, entusiasmo e fiducia in un prodotto che sa raccontarsi e imporsi da solo” (www.pomandere.com)

Se scegli un capo Pomandère scegli il comfort e la femminilità, senza troppo eccedere o essere provocante. I tessuti si caratterizzano per essere naturali e dalla lavorazione accurata. Il suo pezzo forte rimane la camicia maschile rivisitata, per poi arrivare al capo spalla, gonne e pantaloni, fino agli accessori.

Anche la collezione SS19 rispecchia il carattere sobrio ma elegante del brand. E Glamour2.0 ha scelto per te alcuni dei suoi modelli.

La rivoluzione tessile di Rifò Lab nel distretto pratese.

Oggi vi presentiamo Rifò Lab, brand emergente del distretto pratese, in un’area in cui da qualche tempo si sta investendo sempre più nella ‘sostenibilità’.

Rifò Lab nasce per creare “sinergia fra tecnologia, impegno sociale e rispetto per l’ambiente ponendo l’attenzione su un design elegante e classico, qualità e cura per i dettagli” (www.rifo-lab.com).

La sua mission è molto attuale perché si sposa con il movimento globale sul clima. Infatti il brand si caratterizza da sempre per:

la sua maglia rigenerata 97% cashmere e 3% lana che viene ‘calata’ “per intero e cucita senza alcun genere di taglio”, mantenendo le caratteristiche della lavorazione artigianale per garantire capi di pregio, con uno scarto davvero minimo;

le sue t-shirt prodotte con un 1kg di scarti di cotone e 4-5 bottigliette di plastica, con soli 30 litri d’acqua contro i 2700 litri e i tantissimi pesticidi del cotone vergine utilizzato dalle industrie tessili.

Tutto il processo di riciclo è cerficato GRS (Global Recycling Standard), promosso da textile exchange, e i prodotti utilizzati sono del distretto tessile di Prato, nel raggio di 30km.

Glamour 2.0 ha incontrato Niccolò Cipriani, fondatore del brand insieme a Clarissa Checchi.

Niccolò, può raccontarci come nasce il brand? “Il brand nasce dalla mia recente esperienza di lavoro in Vietnam dove ho potuto constatare con i miei occhi il problema della sovrapproduzione che grava sul settore dell’abbigliamento. Le strade di Hanoi sono piene di negozi dal nome “Made in Vietnam” che vendono tutti capi di abbigliamento prodotti in Vietnam, esportati in Occidente, non venduti in Europa e rispediti in Vietnam per non abbassare i prezzi del mercato occidentale. Una volta non venduti, questi indumenti vengono direttamente gettati in discarica o in un inceneritore. Nell’industria tessile si produce molto di più di quanto venga consumato. Così ho pensato di riprendere la tradizione pratese del rigenerare tessuti, riciclare i vestiti che vengono scartati, per rifarci un nuovo filato”.

A chi si rivolge il brand? “Si rivolge a tutti coloro che cercano un’alternativa alle tradizionali catene di abbigliamento… che cercano un prodotto sostenibile a un prezzo accessibile, per tutti. Sono capi senza tempo, che tutti possono indossare, in qualsiasi stagione e momento”.

Cosa significa ‘moda sostenibile’ per Rifò Lab? “Per noi moda sostenibile significa utilizzare materiali riciclati e riciclabili, realizzare prodotti nel nostro territorio, a Prato, e incentivare un consumo razionale volto a coprire effettive necessità”.

Cosa significa ‘essere glamour’? “I nostri capi sono di qualità, sostenibili, responsabili. Per noi essere glamour significa quindi essere alla moda, sempre, ogni stagione, ogni periodo, ogni momento”.

Ci puoi anticipare quali sono i vostri progetti futuri? “Ci piacerebbe presto allargare la nostra raccolta di capi usati anche ai jeans e al cotone. Ci stiamo lavorando e speriamo presto di essere pronti a lanciarla”.

Grazie a Niccolò Cipriani per averci dedicato del tempo … noi, incrociamo le dita per voi!

E se volte conoscere più da vicino questo brand vi consigliamo di visitare il loro stand alla Mostra dell’Artigianato a Firenze dal 25 aprile al 1 maggio.

 

 

Lorena Antoniazzi: dalle nuove aperture di Cannes e Mosca ai progetti di formazione inhouse

Lorena Antoniazzi, brand umbro, della Sterne International SpA, nato nel 1993 come linea di maglieria in cachemire, ha sviluppato negli anni un proprio total look e “continua la sua evoluzione in ricerca e sperimentazione delle più esclusive tecniche di filato”.

Nell’ultimo anno il brand ha incrementato in maniera significativa il suo volume d’affari del +40%, grazie anche ad una maggiore presenza all’estero, in particolare nei mercati asiatici, nella cosmopolita Mosca, a Ibiza , fino a Cannes, dove Lorena Antoniazzi ha inaugurato lo scorso gennaio una boutique monomarca, proponendo uno stile casual chic. La nuova boutique si estende su una superficie di circa 100 mq ed è posizionata all’altezza del numero 23, Rue des États-Unis, a pochi metri dalla Croisette, una delle strade più visitate dal pubblico internazionale.

Lorena Antoniazzi è conosciuta per la sua produzione avanguardistica eco-sostenibile e per mantenere viva l’alta tecnica di filatura e tessitura che fanno parte dei c.d. “mestieri eccellenti”. E’ proprio da questa attenzione per gli aspetti più etici, per le risorse umane e per lo sviluppo di un lavoro radicato nel territorio che Lorena Antoniazzi promuove a partire da febbraio un nuovo progetto di formazione dedicato alle giovani maglieriste. Gli aspiranti nuovi professionisti iscritti, verranno affiancate da tutor-senior specializzati, con la possibile apertura di unità lavorative in azienda al termine del loro tirocinio formativo.

Con questo progetto, si conferma la politica del brand nel sostenere e valorizzare i giovani, considerati come preziose risorse e nuovi talenti del territorio umbro.

Nella nostra photogallery, la nuova boutique a Cannes http://www.lorenaantoniazzi.it

Attenta, particolare, pulita nelle linee: l’ultima collezione Marisé Perusia

Parigi e Londra puntano ormai alla moda sostenibile spingendo i brand ad essere più attenti all’impatto ambientale. E in Italia? Anche nel nostro Paese si comincia a percepire la moda sostenibile non più ‘di nicchia’ e Glamour 2.0 è nato con l’intento di raccontare la storia di questi brand che, senza rinunciare alla femminilità, realizzano capi che non passano mai di moda.

Oggi conosciamo Marisé Perusia, giovane brand, fondato nel 2016 da Roberto e Marisa, dopo anni di esperienza nel mondo della moda. Glamour 2.0 li ha intervistati, scoprendo una realtà molto interessante, localizzata in un posto naturalistico bellissimo. Marisé Perusia incorpora il concetto di moda sostenibile utilizzando fibre naturali, come bambù, cotone biologico, canapa, seta ahimsa e lenpur, che rispettano non solo l’ambiente ma anche il nostro corpo.

Roberto e Marisa, potete raccontarci come nasce il brand e a cosa si ispira per le creazioni? “Quest’avventura è iniziata trent’anni fa come fashionisti per importanti brand italiani, ma il nostro desiderio più grande era quello di creare un qualcosa di nostro, un marchio che potesse essere riconoscibile. Abitando in prossimità del Parco Nazionale del Trasimeno ci è venuto naturale l’aver pensato a un brand che rispettasse la natura utilizzando tessuti e materiali ecosostenibili”.

Quali sono i vostri valori? “La nostra mission è contribuire, se pur nel nostro piccolo, a diffondere il concetto di moda sostenibile per uscire dalla logica dell’ ‘essere di nicchia’ e far acquisire una consapevolezza e responsabilità collettiva. Qualche passo in avanti in Italia si sta facendo: infatti notiamo con piacere una maggiore sensibilità al tema della sostenibilità nel campo della moda e non solo, e ciò grazie al ruolo e all’attenzione che stanno ponendo i media su questo tema”.

Sapreste descrivermi con tre aggettivi l’ultima collezione firmata Marisé Perusia? “Attenta, particolare, pulita. Pur conservando in parte quelle linee che ci hanno sempre identificato, l’ultima collezione si distingue dalle precedenti per forma e colore: abbiamo ad esempio ridotto le linee asimmetriche, che in questa collezione sono meno abbondanti”.

Come interpretate il concetto di ‘glamour’? “Per Marisé Perusia ‘essere glamour’ non significa tanto seguire le ultime tendenze di moda, quanto avere una propria filosofia e un proprio stile di vita che ci rendono unici”.

Marisé Perusia si rivolge a “donne dinamiche, decise ma al contempo eleganti e casual” … è per tutte noi che ci vogliamo bene, che vogliamo bene al nostro corpo, indossando capi ipoallergenici senza trascurare la nostra femminilità.

Nella nostra photogallery alcune delle creazioni dell’ultima collezione, ma ti invitiamo a visitare il sito www.mariseperusia.it dove potrai scoprirai il mondo Marisé Perusia!

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